21 storie di immigrazione o emigrazione dal forte impatto emotivo grazie alle variegate tinte introspettive che l’autrice ha saputo disegnare con la sua penna.
Un libro non libro. “Neri di Lavoro” è il risultato spontaneo che emerge al culmine di esperienze varie e d’alto profilo professionale, che Francesca Dallatana ha collezionato sotto la spinta del rigore e della curiosità, affrontando gli studi e i ruoli professionali con caparbietà ricercando sempre l’eccellenza in ogni cosa.
Sociologa di formazione, giornalista e guardia eco-zoofila ambientale, ora è anche scrittrice.
Una scrittura particolare, quella di Francesca Dallatana, quasi musicale. Una sequenza di brevi e brevissimi periodi che trascinano il lettore nel racconto portandolo a un livello fluttuante sulla storia del personaggio protagonista del racconto.
Premesso che, nonostante molti degli episodi abbiano avuto un approdo positivo, tutte le storie di vita raccolte e illustrate da Francesca sono crude e hanno portato gli attori ben oltre i livelli di sopportazione per chiunque. Ciononostante il lettore, surfando sul testo originale dell’autrice, non può non essere che assorbito dalla vita del protagonista che la scrittura ha reso, paradossalmente, affascinante.
Ma è la verità, la cruda realtà di vite di persone, donne e uomini che, spesso dalla nascita, hanno dovuto affrontare difficoltà enormi per la semplice sopravvivenza, che per raggiungerla hanno, in molte circostanze viaggiato mezzo mondo con mezzi non sempre propriamente comodi e infine, raggiunto il paese più civile riuscendo a integrarsi con non poche difficoltà condividendo il lavoro e i problemi del lavoro come tutti gli autoctoni e il mondo multiculturale dal quale difficilmente si distaccano.
Difficile non affezionarsi a ogni personaggio. Alle volte si corre il rischio di ammirarlo per la forza, il coraggio, la dignità che ha dimostrato e che la scrittura viva, non vivace ma viva, di Francesca Dallatana riesce a qualificare nelle loro unicità.
Bene la prima! Direbbe il regista. Ed ora, avanti con i prossimi progetti editoriali e c’è da scommetterci che l’originalità sarà sempre sorprendente se di mezzo c’è Francesca Dallatana.
Lamberto Colla – Direttore
Appendice
La presentazione del libro, in distribuzione su Amazon, è una perfetta sintesi di quello che il lettore affronterà:
“Ventuno storie di lavoro e di vita che non si dicono. Di imperfetta umanità. La faccia non mente. Gli occhi parlano anche senza le parole. Venti personaggi per altrettante storie di lavoro e di tenacia. Affidate alla forma del racconto. Con il fango sotto le scarpe, i corpi impregnati dal torpore di notti insonni, la schiena sul cemento, la rabbia, la fuga per non morire sotto le bombe, per non sparire nell’attesa di un futuro impossibile. Vogliono un lavoro. Perché vogliono vivere. Sono vecchi da sempre, giovani per sempre. Un esercito di sopravvissuti. La violenza è tratto comune. Tutti l’hanno subita. Alcuni la dimenticano. Molti la rielaborano per rimanere vivi nella folle corsa della resistenza. E’ alto il prezzo per non soccombere da vivi. Sono in equilibrio, nonostante i marosi sotto il barcone dell’esistenza. Ogni racconto è un movimentato fotogramma. Un’orchestra di lingue, con diverse trame di pelle. Musiche diverse. Il metronomo impone al gruppo un ritmo assoluto: riscatto. Dignità del lavoro.”

Francesca Dallatana: Ph.D, sociologa di formazione, giornalista. Lavora e vive a Parma, tra la via Emilia e l’Appennino tosco-emilano.

